A cosa non possiamo rinunciare?

Dopo un’estate spensierata siamo di nuovo piombati nell’emergenza sanitaria. Ritornano le contraddizioni e le ingiustizie che abbiamo imparato a conoscere durante il primo lock-down.

Ritorna la paura. La paura di ammalarsi, di non lavorare, di non mangiare, di non uscire, di non farcela.
Ritorna la paura data dalla consapevolezza di essere nelle mani di amministratori – locali, regionali, nazionali – incapaci di tutelare realmente i cittadini. Nel mentre tanti processi repressivi contro aggregazione e protesta, fino all’anno scorso solo brevemente sperimentati, stanno trovando in questa emergenza il loro apice e compimento.
Ritorna la paura di restare soli mentre il culto dell’io, l’incapacità di empatia e solidarietà – coltivati in anni di istigazione all’isolamento tecnologico – trovano un terreno ideale con l’abbandono della cultura e con il distanziamento sociale.
Ritorna anche la rabbia. Il lock-down non è più una novità. Si portano già i segni del primo stop nazionale e si fa sempre più certo lo scenario per cui tutte le mancanze dello Stato nel gestire la sanità, il lavoro, la scuola saranno pagate soltanto dai cittadini.

Tanti sentimenti contrastanti viaggiano tra le persone, spesso a cavallo di un post accattivante che in breve fa il giro di tutti i contatti. Ma fuori dai notiziari – con i loro alienanti conteggi di morti e malati – e fuori dai social – con il loro sensazionalismo di pancia – il mondo va avanti. Sembra sempre più difficile ma è certo che non ci possiamo arrendere: né alla repressione, né all’ignoranza. Se il primo impatto ci ha sconvolti, questo è il momento per riorganizzarsi.

Il Mezcal è occupato dal 2006, non solo come spazio di incontro libero – senza la discriminante del denaro o dei documenti – ma anche come laboratorio di autogestione, controcultura, informazione.
Durante l’emergenza, abbiamo elaborato insieme una riflessione sul valore e il significato del rispetto reciproco negli spazi autogestiti, dove si vive in collettività. Sul valore di adottare sempre, anche al di fuori dell’emergenza, alcune accortezze igienico-sanitarie, e non solo, per permettere a tutte e tutti di partecipare sentendosi coinvolti.

Oggi dopo l’uscita dell’ennesimo DPCM, che non è il primo e non sarà l’ultimo, ci troviamo a fare una nuova riflessione: a cosa possiamo rinunciare?
L’appuntamento fisso dello squat è da sempre quello del mercoledì: la giornata con libero accesso a laboratori e spazi collettivi, la sera con una cena “Bellavita” fatta in condivisione, a concludere la Jam session libera. Al di là delle restrizioni imposte dal governo, ci rendiamo conto che i grandi spazi e le piccole accortezze che possiamo offrire non bastano a permettere un accesso sicuro alla cena in condivisione. C’è qualcosa, però, a cui non possiamo rinunciare. In questi anni ci siamo spesi per costruire da zero, da tanti muri che custodivano solo macerie, uno spazio che potesse ospitare e supportare idealmente e materialmente persone, gruppi, movimenti impegnati nella ricerca della libertà. Non la libertà degli slogan sovranisti ma una libertà fatta di consapevolezza, responsabilità e solidarietà. Una libertà che vogliamo continuare a cercare. Possiamo e vogliamo rinunciare alla classica convivialità della cena del mercoledì sera ma non possiamo rinunciare al nostro ruolo di spazio libero, laboratorio creativo e di lotta, fruibile senza denaro.

Mercoledì 4 Novembre sarà l’ultima cena del Mezcal e la consueta giornata aperta si sposterà al Sabato, a partire dal 14 Novembre. Ogni Sabato pomeriggio il Mezcal rimane aperto, per l’utilizzo degli spazi creativi e ricreativi. Seguendo tutte le accortezze necessarie alla tutela reciproca, manterremo accessibili (a numero chiuso) la rampa da skate e la palestra, i giochi, gli orti e gli spazi verdi, le officine ferro-legno-bici, la sala con wi-fi nonchè spazi e materiali per creare striscioni, volantini, tazebao e isole galleggianti per andare all’arrembaggio del fiume Po! Per gestire meglio accessi e materiali, ti consigliamo di contattarci prima al nostro indirizzo e-mail: mezcalsquat@canaglie.net

Riorganizziamoci!

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