Il Mezcal Squat

Mezcal-Squat

Il Mezcal Squat è una casa occupata.

L’edificio è il Padiglione 21 dell’ex Ospedale psichiatrico di Collegno. È stato occupato il 4 Agosto del 2006 da un gruppo di ragazzi e ragazze di ispirazione anarchica che, dopo aver sperimentato la pratica dell’Autogestione negli squat torinesi, approda al Manicomio nel tentativo – l’ennesimo dopo tante altre precedenti occupazioni – di iniziare un nuovo percorso.

In opposizione alla società moderna, che ogni giorno di più schiaccia uomini e donne tra la schiavitù del denaro e le illusioni di Televisione e Internet, l’obiettivo dell’occupazione è quello di creare uno spazio libero dove chiunque possa sperimentare un modo diverso di vivere da quello a cui siamo costretti ogni giorno, dove informazioni e idee possano circolare e diffondersi liberamente.

Dopo un lungo lavoro, che ha coinvolto innumerevoli persone, la strutura è stata ripulita da immondizia e macerie. Le stanze abbandonate della struttura manicomiale sono state ristrutturate e sono diventate ambienti liberi di nuovo usufruibili da chi abbia volontà o idee.

Per partecipare alle attività del Mezcal non servono soldi o documenti. Il Mezcal non è una attività commerciale nè una associazione o un organo di qualche partito. È il frutto delle idee e dei desideri di tutte le persone che lo fanno vivere.

Ogni Attività è basata sulla condivisione: ognuno, a seconda del tipo di iniziativa, porta qualcosa per condividerlo. Si può partecipare portando da mangiare durante le cene, da bere nelle feste; contribuire allo sviluppo di un laboratorio con attrezzi o materiali; condividere la propria esperienza insegnando ciò che si conosce.

Questo tipo di pratica, basata sulla condivisione e la partecipazione tra pari, viene chiamata ironicamente “Bellavita“, un nome che ricorre spesso nei volantini del Mezcal e di altre case occupate torinesi.

Laboratori e iniziative vengono organizzati in modo orizzontale tra chi è interessato a parteciparvi. Non ci sono capi o direttori. Questo è uno dei significati della parola “Autogestione“: ognuno ha responsabilità di ciò che succede e di ciò che viene utilizzato.